Riflessioni a caldo dopo aver visto (e finalmente dall’inizio!) Karate Kid
Il protagonista lo stenderanno diverse volte…
Non vi tedierò con la trama, perché si tratta di un classicone degli anni ’80, e non solo perché i buoni e i cattivi si individuano subito. E’ proprio l’atmosfera che si respira, fatta di personaggi che si vestono in maniera improbabile con capigliature ancora più improbabili.
In questa atmosfera un po’ retrò troviamo un fine karateka, Miyagi, che salva un ragazzo, Daniel, dalle grinfie dei bulletti, karateki anch’essi ma un po’ troppo esaltati. Per garantire la sopravvivenza del ragazzo, Miyagi decide di insegnargli l’arte e la filosofia di questa arte marziale… facendosi fare, nel frattempo, qualche lavoretto in casa.
… appunto …
Iniziamo con il dire che nei due film i due giovani personaggi, Luke e Daniel, sono molti simili. Entrambi sono cresciuti senza padre, entrambi si scontrano con la dura realtà più o meno alla stessa età e persino gli attori sono coetanei (cioè avevano più o meno la stessa età effettiva quando hanno recitato nel film). Entrambi iniziano come ragazzi pessimistici, piagnucolosi e completamente ignari del loro vero potenziale, ma si trovano ad allenarsi duramente e finiscono trasformandosi completamente, realizzando qualcosa che nessuno pensava possibile.
La somiglianza vera, però, si trova proprio nei maestri. Entrambi sono “coetanei” (in senso lato, paragonando le rispettive aspettative di vita) ed entrambi sono maestri delle rispettive arti. Non solo. Entrambi adottano una filosofia di vita molto simile, che li porta a sostenere praticamente le stesse cose.
Non ci credete? Leggete qui!
Entrambi i maestri cercano di evitare di creare dei nuovi esaltati… chi ci è riuscito meglio?
Miyagi: Combattere sempre ultima soluzione per problema.
Yoda: un Jedi usa la Forza per saggezza e difesa, mai per attaccare!
Miyagi: Karate qui, karate qui… karate mai qui!
Yoda: Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro! Veloci ti raggiungono quando combatti! Se anche una sola volta la strada buia tu prendi, per sempre essa dominerà il tuo destino!
Direi che si può iniziare da questo, che poi è il cuore e l’insegnamento di entrambi i film. Di fronte alla violenza bisogna individuare le cause, più che limitarsi ad arginare gli effetti.
Quando Daniel supplica il maestro Miyagi di insegnargli il karate, lui lo mette subito in guardia: non ha senso combattere se non si risolve il problema… e qual è il problema, nel caso di Ralph Macchio? L’atteggiamento violento insegnato dal maestro dei suoi “amici”, che dentro di lui faceva nascere il sentimento di vendetta per le angherie subite.
Un sentimento ben presente in Luke, quando si presenta a Yoda per essere addestrato come Jedi, come lo aveva esortato Obi-wan, Un sentimento che, in questo caso, lo porterà a interrompere prematuramente il rapporto e a volar via verso il suo nemico esteriore. Senza aver ancora risolto i problemi con il suo nemico interiore.
Entrambi i maestri sanno che bisogna superare molti dei precedenti condizionamenti dei propri discepoli, per farli crescere e maturare.
Miyagi: Dai la cera, togli la cera
Yoda: Devi disimparare ciò che hai imparato.
Chi non ricorda la famosa scena in cui Pat Morita spiega al giovane Ralph Macchio che deve lucidare tutte le sue auto, per poter imparare il karate? Impossibile dimenticarlo! Quello è un modo che il sensei dell’arte marziale adotta per rieducare la mente del giovane discepolo. Lo stesso farà Yoda in modalità “zainetto”, quando farà allenare il (purtroppo non più) giovane Jedi.
C’è anche una certa somiglianza fisica… non trovate?
Miyagi: Se tu impari Karate va bene. se non impari Karate va bene. Se tu impari Karate-Speriamo, ti schiacciano come uva
Yoda: No! Provare no. Fare! O non fare. Non c’è provare!
Qui l’analogia raggiunge l’apice. C’è bisogno di spiegare?
A proposito: lo sapete che c’è stato davvero un maestro Miyagi nella storia? Il nome del personaggio del film è un omaggio a Chōjun Miyagi, grande karateka e fondatore dello stile Gōjū-ryū, tipico di Okinawa.
Metti e togli la cera anche tu!
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