Che nessuno dica più che i cartoni animati sono cose per bambini!
L’educazione non è una questione di età, e certe pellicole sono create da veri e propri educatori. A questo sono arrivato dopo aver visto un’intervista a Myiazaki sensei allegata al DVD di Ponyo Sulla Scogliera, e ne sono rimasto stupito e meravigliato della profondità.
« Questo porta all’idea che il mondo non è solo per gli uomini, ma per ogni forma di vita, e agli uomini è concesso di vivere in una parte del mondo. Non è che possiamo convivere con la natura fintanto che viviamo in modo rispettoso, e che la distruggiamo perché diventiamo avidi. Quando ci accorgiamo che anche vivere in modo rispettoso distrugge la natura, non sappiamo che fare. E credo che se non ci mettiamo nella posizione di non sapere cosa fare e partire da lì, non possiamo risolvere i problemi ambientali o i problemi che coinvolgono la natura. »
Con queste parole, oltre a quelle presenti in quella intervista (che consiglio di vedere!) l’artista esprime, forte, il suo sforzo di introdurre nelle sue opere una corretta visione e dimensione dei fenomeni, terribili ma naturali, come possono essere gli tsunami o i terremoti, in modo che anche i bambini possano avvicinarsi alla comprensione senza esserne spaventati.
Non solo è un’intervista in lingua originale e sottotitolata, in cui si può quindi ascoltare la voce del maestro degli anime, ma è anche un’occasione per conoscere il modo in cui è arrivato a produrre questo anime.
Quello che mi ha molto colpito è stato proprio il senso profondo del suo agire, mai dettato dal semplice estro artistico ma concentrato sul comunicare un messaggio verso i bambini.
Un messaggio etico e non morale: infatti, mi affascina proprio per questo, perché in tutte le sue opere manca una dicotomia tra bene e male.
Che, secondo me, è ciò che permette ai bambini di sviluppare un approccio sano, ed è l’approccio educativo di Miyazaki.
Credo che le anime dei bambini sono gli eredi della memoria storica dalle generazioni precedenti. E’ solo che, via via che invecchiano e sperimentano il mondo di tutti i giorni, questa memoria scende in profondità. Sento il bisogno personale di fare un film che arrivi fino a quel livello. Se potessi farlo, potrei morire felice.
Ritengo che, seppur con maturità diverse, tale approccio sia presente in tutte le sue opere: quelle che più mi sono rimaste nel cuore sono LAPUTA – Il Castello Nel Cielo e appunto Ponyo Sulla Scogliera, e quella che non so se avrò il coraggio di vedere è La Tomba Delle Lucciole… troppo toccante!