Cioè già questo dovrebbe dimostrare che una certa sfortuna questo film ce l’ha (o ce l’ho io). No, in realtà pare che Dirty Dancing abbia una “maledizione”, almeno a leggere le pagine di Wikipedia. Voi direte: ma perché, sei andato pure a leggere su Wikipedia? Non ti basta aver vissuto in prima persona (I’ve Had) The Time of My Life di Bill Medley?
No, non ci provate nemmeno a chiedermi la trama (?) di questo film.
Prima di tutto, perché non è vero che ho dovuto rivedermelo dall’inizio — per fortuna, ho una bimba che mi ha obbligato a vedere dei cartoni animati occidentali, quindi piuttosto inoffensivi. Poi perché la sanno anche i sassi.
I sassi che vivevano in quell’epoca la primissima adolescenza, se lo ricordano come un film che rivendicava la “ribellione” dai genitori, gli altri san pietrini più navigati invece lo considereranno tipo “sapore di mare” in salsa what’s american boy.
Comunque sia, per quei pochi lettori che stanno ancora leggendo questo post ma non sanno di cosa sto parlando… siamo all’inizio degli anni sessanta, e una famiglia “per bene” si reca in vacanza nelle Catskill Mountains, presso un villaggio turistico.
Nel corso della sua vacanza la figlia minore, che si chiama Frances ma che tutti continuano a chiamare baby giusto per ricordarci che è la figlia minore, conosce (in senso biblico) Johnny Castle, il ballerino principale della compagnia nonché “intrattenimento” per le turiste.
Dopo un po’ di vicissitudini antiperbeniste, che comprendono furti, licenziamenti senza giusta causa e allontanamenti coatti, l’aitante ballerino ritorna nel villaggio turistico per rivedere baby, esibendosi in un ultimo ballo di gruppo.
Questa la trama… ma qual è la “maledizione”?
Lo studio di produzione di Dirty Dancing, Vestron Video, nonostante gli enormi incassi del film produsse una serie di flop che lo portarono alla bancarotta nel 1990. Lo studio venne rilevato dalla Live Entertainment, mentre i diritti di Dirty Dancing furono acquistati prima dalla Artisan Entertainment ed in seguito dalla Lions Gate Entertainment. In pratica: fecero i soldi, ma non videro neanche un centesimo!
L’incredibile successo del film ebbe il paradossale effetto di bloccare la carriera, e anche la vita, di molti di coloro che vi lavorarono. I due protagonisti Patrick Swayze e Jennifer Grey subirono negli anni diverse parodie, e finirono per non riuscire ad avere ruoli in film importanti per molti anni. Per Swayze la situazione si sbloccò nel 1990 grazie al film Ghost – Fantasma… comunque morì, solo 57enne, a Los Angeles, il 14 settembre 2009, dopo aver lottato un anno contro un cancro al pancreas.
La Grey invece, nonostante alcuni interventi di chirurgia estetica tra cui anche al setto nasale che le ha completamente cambiato il viso, non riuscì mai più a far decollare la propria carriera.
Altri esiti infausti. L’attore Max Cantor abbandonò la carriera cinematografica per diventare scrittore, ma poi morì per overdose, di eroina, nel 1991, all’età di 32 anni. Il regista Emile Ardolino morì di AIDS nel 1993. Una delle ballerine professioniste del film, Jennifer Stahl, venne uccisa nel 2001. Jerry Orbach che interpretava la parte del padre di Baby, è morto il 28 dicembre 2004 per un tumore alla prostata a soli 69 anni.
Io aggiungo un’altra maledizione che pare colpire tutte le repliche in TV: non si riesce mai ad avere la proiezione completa e ordinata del film, e infatti a ogni replica (compresa questa) manca sempre qualche scena che da un senso al film… o magari è colpa mia che faccio zapping? Non posso escluderlo!
Se così fosse, sarebbe una profezia che si auto avvera.