Stephen King non sempre è rimasto dietro una macchina da scrivere: a volte lo vediamo davanti a una telecamera, sul grande e sul piccolo schermo, in ruoli piuttosto improbabili o perlomeno ironici. Spesso neanche citati nei titoli. In questi casi si tratta di pregevoli cameo.
Scopriamone qualcuno insieme!
Prima di tutto, e per chi non lo sapesse, il cameo o cammeo è la breve apparizione di un personaggio famoso e conosciuto per qualcosa di diverso dalla recitazione, come un regista, un politico, un atleta oppure, come nel nostro caso, uno scrittore. In genere sono considerate camei le apparizioni non accreditate nei titoli di coda del film.
Qui di seguito trovate alcune delle partecipazioni del Re, in ordine cronologico.
Eccolo là, dopo neanche dieci minuti di pellicola, ed è una simpatica comparsata. Ok, non è certo un blockbuster questo Knightriders. Trama a parte, la durata era improponibile… oltre due ore e mezza! Poi uscì in concomitanza con delle pellicole molto più reclamizzate. Per non parlare del sonoro nella versione non doppiata, davvero pessimo. In Italia è apparso in TV e solo nel 2002, in una versione ridotta di circa mezz’ora.
In Creepshow (1982), invece, ha un ruolo da protagonista: purtroppo, non sarà un ruolo felice, almeno come esito della pellicola. Per chi fosse interessato, cinque anni dopo ci riproverà in Creepshow 2, questa volta nel ruolo di un autista di camion.
Questo è il primo di una (lunga) serie di comparsate in pellicole che sono tratte dai suoi film (e che, questo caso, dirige pure!). Lo troviamo quindi alle prese con un bancomat ribelle in Brivido. No, niente camion impazziti… è solo un bancomat. La scena è divertente ma non aggiunge tutto sommato nulla al film e il film non aggiunge nulla alla cinematografia horror, ma questo è un altro discorso…
Anche in Pet Sematary (1989) ha un ruolo, tutto sommato, meno secondario… almeno a intender bene la trama. Infatti, compare nei panni di un prete che officia un funerale. Ora, essendo tutto sommato una pellicola che parla di resurrezione, la sua comparsa ha un non so che di simbolico. Non trovate?
Nella serie televisiva statunitense Golden Years (1991), lo troviamo nel ruolo dell’autista del bus durante il quinto episodio. Commenti sulla serie? Nessuno, non sapevo neanche che esistesse, figuratevi!
Eccolo qua, di nuovo recitare in un film di cui è sceneggiatore.
La pellicola è I sonnambuli (Stephen King’s Sleepwalkers) (1992), mentre il ruolo del custode del cimitero è il suo. Del resto, il film è costellato di cameo. Si possono trovare delle comparsate di John Landis, Joe Dante, Clive Barker, Tobe Hooper e persino di Mark Hamill.
Da notare che ci prenderà gusto a comparire in molti adattamenti.
Due anni dopo, infatti, comparirà ne L’ombra dello scorpione (Stephen King’s The Stand) (1994) nel ruolo di Teddy Weizak. Quest’ultimo adattamento, in effetti, non avrà il successo sperato e quindi non se ne trova, su YouTube, neanche una prova.
Anche ne I Langolieri (The Langoliers), miniserie TV del 1995 con regia di Tom Holland, compare nel ruolo di Tom Holby, un personaggio minore. Da notare che la pellicola fu girata proprio al Bangor International Airport, l’aeroporto della città natale del Re. Del resto, l’anno dopo lo troveremo nel ruolo del dottor Bangor (sigh!) in L’occhio del male.
Insomma, ho come l’impressione che questa città piaccia al Re.
Dovremo, però, aspettare ancora qualche anno per rivederlo, questa volta solo sullo schermo televisivo, nella miniserie televisiva The Shining.
Si tratta di una produzione in sei puntate della durata di 45 minuti ognuna che racconta le vicende di una famiglia, il cui padre è guardiano invernale dell’Overlook Hotel, un grande albergo del Colorado.
Adattato per la televisione dallo stesso Stephen King e diretto da Mick Garris, venne trasmesso per la prima volta nel 1997. Rispetto al celebre film di Stanley Kubrick questa versione è più fedele al romanzo originale.
Stephen King appare in un piccolo cameo durante la festa nella sala da ballo, interpretando il direttore d’orchestra con lo smoking bianco.
E qui mi fermo: perché dal 2000 in poi il personaggio è diventato così famoso da essere citato ne I Simpson, e quindi ha perduto un po’ del fascino della sorpresa.