La caduta di un mito è sempre preceduta da rivelazioni inquietanti. Come la scoperta che non vi sarà solo un seguito alla esalogia ma persino due spin off, o come quella fatta da George Lucas qualche giorno fa: perché, anche se c’è del buono in lui e l’ho percepito, devo tentare di allontanarlo dal lato oscuro!
Iniziamo dai due spin off di Star Wars.
Il primo sarà diretto da Gareth Edwards (regista di film del “calibro” di Monsters e Godzilla) e avrà come protagonista la probabile candidata al premio Oscar Felicity Jones, già stella nascente con La teoria del tutto.
Il secondo, in lavorazione, avrà la regia di Josh Trank (registra, a sua volta, di Chronicles).
Non c’è bisogno di dire che titoli e dettagli della sceneggiatura sono assolutamente top secret.
Ora arriviamo a George Lucas e alla sua confessione impressionante. Perché impressionante? Perché ha detto che non solo Guerre Stellari non è un film di fantascienza, ma che a lui il genere neanche piace.
Non per fare i pierini della situazione, ma anche se la Space Opera non è Hard Sci-fi, ne è comunque un sottogenere… e non solo!
Essa è anche un sottogenere “nobile”, nato ben prima del cinema nella letteratura. L’avventura, il romanticismo, i viaggi interstellari e le battaglie spaziali, con sottofondo di imperi che si estendono su vari pianeti, non è certo una invenzione di George. Da Dune a Hyperion, senza citare Isaac Asimov con il suo Ciclo della Fondazione.
A questo punto, a voi la palla: Guerre Stellari è un film di fantascienza o fantastico?