Una noia… mortale! 4


Ok, alzi la mano chi non ha visto la prima pellicola della serie Final Destination. Quello era un film horror / splatter con un’idea di base originale: non si può sfuggire alla morte, e anche se riesci a sfuggire a un incidente, la signora con la falce ti inseguirà fino a farti fare una brutta fine… che sembri casuale, s’intende!

Indovinate chi, tra queste due, farà una brutta fine? Vi do un indizio: sono entrambe antipatiche.

Indovinate chi, tra queste due, farà una brutta fine?
Vi do un indizio: sono entrambe antipatiche.

Personalmente di quel film mi è rimasta molto impressa la scena d’apertura, con il protagonista che “vede” (o meglio preconizza) la sua dipartita e quella dei suoi compagni di classe, in una fiammata degna della più realista delle ricostruzioni di Indagini ad alta quota. Quando torna in sé ovviamente da’ di matto e non salirà mai più su quell’aereo (e, presumo, su nessun altro aeromobile).

... ma davvero siamo arrivati al quarto sequel?!?!

… ma davvero siamo arrivati al quarto sequel?!?!

Ora, io ricordo molto bene quella scena perché vidi quel film al cinema, un paio di giorni prima di partire in aereo per Madrid. Immaginate con quale serenità affrontai quel viaggio (di lavoro) e ho promesso a me stesso di non andare mai più al cinema prima di prendere un volo.

Quindi è stato interessante scoprire, facendo zapping, che andava in onda Final Destination 5.

Cioè, stai tranquillo a bordo di un pullman aziendale e, cinque minuti dopo, ti trovi a penzoloni su un fiume, aggrappato al resto di un ponte a campata che sta crollando. Quando si dice una "giornata storta"!

Cioè, stai tranquillo a bordo di un pullman aziendale e, cinque minuti dopo,
ti trovi a penzoloni su un fiume, aggrappato al resto di un ponte a campata che sta crollando.
Quando si dice una “giornata storta”!

Si tratta del quarto sequel del film e, a parte il fatto che mi ero fermato al primo sequel (che non ho visto), mi sono proprio tolto la curiosità di vederlo.

Prima di tutto, gli attori erano davvero svogliati e poco impegnati, o meglio erano impegnati solo a morire. Quindi questa pellicola emula (o meglio, cerca di emulare) lo stile del primo film e inizia con un un ponte che crolla per via di alcuni lavori di pavimentazione. Sì, avete letto bene: i ponti li costruiscono male anche negli States, mica solo in Italia!.

Cioè, un ponte che si riduce in questo stato perché stanno rifacendo la pavimentazione? A proposito... ma possibile che avesse così poco spessore questa pavimentazione? Mah...

Cioè, un ponte che si riduce in questo stato perché stanno rifacendo la pavimentazione? A proposito… ma possibile che avesse così poco spessore questa pavimentazione? Mah…

Come nel primo episodio, quindi, anche qui un preconizzatore vive la sua morte e quindi si prodiga a salvare gli altri, e sé medesimo. Peccato, però, che poi si prosegua nel solito schema di morti sequenziali e… basta. Fine della trama. Che noia, e anche la morte a un certo punto diventa noiosa.

Mi raccomando, prudenza!

Stat’ve accuorti, guagliò!

Quindi stavo là a vedermi questa pellicola e, dopo più di un’ora di decessi sempre più improbabili ma di sicuro non molto elaborati (ah, e non andrò mai in un centro massaggi orientale né da un’ottico che dispone di apparecchiature con raggi laser), propone una conclusione che lo trasforma da sequel in prequel. Salto cielo!

Leggete la prima didascalia!

Leggete la prima didascalia!

Speriamo che questo Final Destination sia davvero… final!


Marco Spedaletti

Informazioni su spotlessmind1975

Progettista, analista e sviluppatore, ho ideato e gestito soluzioni innovative per clienti di primaria importanza, privati e istituzionali, utilizzando diverse tecniche e linguaggi di programmazione. Attualmente sono consulente per la stesura di offerte tecniche mirate, e libero professionista orientato alla soluzione di problemi attraverso l’utilizzo dei computer (Software Problem Solver).